Si definisce birra trappista una birra fabbricata da monaci trappisti (cistercensi della stretta osservanza). Sono 171 i monasteri trappisti nel mondo, eppure soltanto in una minima parte di essi si produce birra: la maggior parte di questi si trova in Belgio, due in Olanda, uno negli Stati Uniti e uno in Austria. Solo questi dieci birrifici sono autorizzati ad utilizzare il marchio Authentic trappist product che indica l’osservanza di una serie di regole prestabilite.
- la birra deve essere prodotta all’interno delle mura dell’abbazia da monaci trappisti o comunque sotto la loro supervisione;
- la produzione e il commercio della birra devono dipendere direttamente dal monastero;
- il ricavato della produzione e della vendita di birra non deve essere utilizzato a fini di lucro, ma per il sostentamento del monastero e della comunità che lo circonda.
La birra trappista Gregorius ha una veste marrone scuro scintillante.
Al naso emana sentori di erbe officinali e liquirizia, che le
conferiscono un leggero aroma di frutti maturi. Sul palato domina invece
il forte gusto del malto, sostenuto da un più generale aroma di caffè
torrefatto. Contribuiscono a creare quel sapore caratteristico, il miele
austriaco e li lievito di vino alsaziano. Il gusto e la leggera
amarezza del cioccolato fondente incantano infine il palato con un aroma
agro-dolce.
La Gregorius è prodotta in Austria, nell’abbazia di Stift Engelszell e prende il suo nome dall’abate Gregorius Eisvogel,
che nel 1921 volle fortemente l’acquisto di un vecchio monastero nella
valle del Danubio. La leggenda narra che padre Gregorius non fosse
minimamente spaventato dalle condizioni dello stabile, né dal suo prezzo
elevato. L’entusiasmo straripante, l’impegno, l’ambizione e la fede di
quest’uomo furono determinanti per lo sviluppo della nuova abbazia e i
monaci lo ricordano ancora oggi. Quando nel 2012 il birrificio trappista
di Stift Engelszell ricevette il marchio di autenticità, il consenso fu
unanime: la birra sarebbe stata dedicata proprio a Gregorius.
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